"Quello che ho scoperto è che non si tratta solo di quantità rispetto alla qualità; è la mercificazione del suono, dove le etichette e i bot danno priorità alla viralità e al volume, svalutando l'essenza profonda della musica che una volta ci univa in modo significativo. Gli utenti, inconsapevolmente complici, si dedicano al novità senza mai tornare indietro, perpetuando un ciclo di usa e getta che omogeneizza la cultura e priva gli artisti genuini. Se questa marea incontrollata di AI continua, stiamo assistendo alla morte silenziosa del battito umano della musica. 'È la fine della musica?' In effetti, è una domanda inquietante che richiede che riconquisti la sinfonia dalle macchine."