Cosa succede se un grande hack (come l'hack di Bybit) colpisce un asset RWA invece di Eth? Quale parte dello stack dovrebbe essere coinvolta nel ripristino dei danni causati dall'hack, se ce ne sono? Credo che la verità alla domanda si trovi da qualche parte tra le posizioni di @malekanoms e @CampbellJAustin (vedi il dibattito informativo nel QT): - Un layer base può essere massimamente credibilmente neutro - Tuttavia, ogni sforzo di tokenizzazione sul layer base può essere soggetto a regolamenti in diverse giurisdizioni. Questo può essere fatto a livello di smart contract (anziché fare affidamento su catene consortili, come accenna @CampbellJAustin): Circle già applica blacklist. Ci sono anche proposte di "ERC20 reversibili" che potrebbero annullare transazioni su un layer base neutro senza il coinvolgimento di validatori. Un altro punto che è stato trascurato nel dibattito riguarda le catene private, il rischio controparte e il ruolo delle prove a conoscenza zero. Le catene private non hanno senso storicamente perché erano semplicemente database operati privatamente. Tuttavia, con ZK, una catena privata può eliminare i rischi controparte, poiché l'operatore deve attenersi a regole predefinite quando gestisce la catena. Inoltre, se un validium privato (ad esempio, ZKsync prividium) si regola frequentemente su un layer base neutro, c'è anche protezione contro l'equivocazione da parte dell'operatore della catena privata. Lo spazio di design tra un layer base neutro e un'infrastruttura che riflette i sistemi legali del mondo reale è vasto. Dobbiamo discutere su come costruire sistemi migliori, piuttosto che concentrarci esclusivamente su ciò che esiste oggi.