Gli emittenti di stablecoin white label stanno per diventare piattaforme enormi. Qualsiasi azienda che a) oggi conserva dollari e b) opera a livello globale sta pensando se dovrebbe avere la propria stablecoin. È un modo semplice per essere più direttamente nel flusso di valore, guadagnare rendimento e premiare la fedeltà dei consumatori. Ma sotto GENIUS, gli emittenti non possono trasferire direttamente il rendimento ai detentori di stablecoin. Questo crea un importante catalizzatore per gli emittenti white label. Ci sono tre grandi componenti nel lancio di una stablecoin: emissione, distribuzione e brand. Oggi, brand ed emissione sono per lo più accoppiati. Circle ha USDC e utilizza Coinbase per la distribuzione. Stiamo per assistere a una ristrutturazione in cui il brand vivrà con il distributore - catalizzato dal desiderio di condividere il rendimento. Ad esempio, se Revolut vuole avere la propria stablecoin che genera rendimento, deve esternalizzare le meccaniche di riscatto e gestione delle riserve a una terza parte - e probabilmente stabilire un contratto in base al quale l'emittente effettivo dà a Revolut una parte degli interessi generati. Revolut è il brand e la distribuzione, mentre un white-labeler gestisce l'emissione. Il fatto che i due maggiori emittenti oggi abbiano i propri brand potenti è quasi un'anomalia. In futuro, distribuzione e brand saranno accoppiati. Ci saranno probabilmente pochi (nuovi) stablecoin da centinaia di miliardi, ma invece molti più stablecoin da 1-5 miliardi e da 10-25 miliardi, differenziati principalmente per brand e distribuzione. Una maggiore domanda di differenziazione del brand - e una regolamentazione che richiede agli emittenti di essere separati se la piattaforma vuole dare agli utenti rendimento - crea un'opportunità per gli emittenti white-label di catturare un grande e crescente TAM.